Come nasce un tortellino? Fini e la filosofia Non Sono Buono

08 Marzo 2016
ravioli
Qualche giorno fa ho visitato l’azienda Fini e ho avuto la possibilità di vedere come nascono questi famosi tortellini, come vengono prodotti e come arrivano sulle nostre tavole.
Da amante del cibo sono appassionata delle visite nelle aziende, dove poter davvero seguire il processo produttivo e vedere con i miei occhi com’è fatto un cibo.
Tutto il gruppo Fini,che comprende oltre a questo marchio anche Conserve della Nonna , abbraccia la filosofia Non solo Buono.
Non solo Buono è una vera e propria mission, i cui punti chiave sono: materie prime selezionate, processi non invasivi, controllo di filiera, rispetto del territorio, imballi ecologici, basso spreco di energia, valorizzazione delle risorse umane.
Nella visita in azienda ho seguito il processo produttivo dei tortellini tradizionali, con ripieno di mortadella, carne e prosciutto.
Innanzitutto è presente in azienda un reparto dove si prova il processo produttivo in piccola scala per poi trasportarlo su larga scala, una volta che il procedimento è stato approvato. Questo fa sì che si possano provare delle nuove ricette senza sprechi e con tutti i controlli del caso.
La visita è poi partita dal reparto dove si prepara il ripieno. Gli ingredienti sono molto semplici: la carne viene tritata con prosciutto e mortadella. Si aggiunge poi pangrattato, aromi (si stanno pian piano utilizzando solo aromi naturali) e fibre.
L’impasto viene invece fatto con uova, farina (italiana) ed il 10% di semola (pugliese).
La sfoglia viene impastata, stesa e poi riempita con il ripieno e ritagliata.
Come fanno i tortellini che compriamo a durare due mesi?Grazie alla pastorizzazione, all’atmosfera protetta e alla temperatura di conservazione.
Il pratica è come se fossero parzialmente cotti, per questo riescono a durare così tanti giorni.
Ci ha guidato nella visita Cristina Galli, responsabile di ricerca e sviluppo e controllo qualità dell’azienda.
Niente viene lasciato al caso e tutto è perfettamente studiato, provato e controllato.
Molte volte si pensa al prodotto industriale come ad un prodotto poco genuino. In realtà i controlli che si hanno a livello industriale non si potranno mai avere a livello di singolo pastificio o piccola bottega, anche la più artigianale.
Come mamma quindi, sono molto tranquilla nel far mangiare alla mia bimba i ravioli che ho visto fare con i miei occhi.
 
 
 fini

Anzi, in casa Fini c’è una grossa e bella novità: la linea Gusto e Benessere, fatta con poco sale e che ben si adatta quindi all’alimentazione di chi vuole stare in forma e salute.
Si tratta di e paste fresche e di un tipo di gnocchi:
Tortelloni delicati di carne bianca
Tortellini al prosciutto crudo magro
Ravioli con ricotta fresca e ortiche
Gnocchi di patate ai cereali
Si tratta solo di mettervi in cucina per creare il sugo più adatto. Noi abbiamo provato zucchine e pecorino, pomodorini e ricotta, gratin con pomodoro e besciamella.
State tranquilli, potete anche non sbizzarrirvi troppo, sono buonissimi anche in purezza!
Però vi do un consiglio: provate a cuocerli direttamente in padella con un bicchiere d’acqua o con il sugo.
Il risultato vi stupirà, il gusto sarà ancora più accentuato.
(e sì, avrete anche risparmiato del tempo)

ravioli-sugo

 

 

 

 

Senza titolo

QUI trovate il video della giornata.

Social

Ultimi articoli:

  • Polpette di broccoli per chi non ama i broccoli

    28 Novembre 2024
  • Cestini di patate e chevre

    20 Novembre 2024
  • Gnocchi di patate dolci alla fonduta

    06 Novembre 2024
  • Pasta zucchine e guanciale

    30 Settembre 2024

I miei libri

Scrivo per:

Instagram

Scrivi un commento

  1. carlo Agosto 30, 2016 at 11:33 am - Reply

    ma una ricetta senza fare pubblicità ad un brand no??? Come pensi di essere credibile?

    • marta Agosto 30, 2016 at 11:39 am - Reply

      Premessa: con il blog lavoro.
      Seconda cosa: se un brand non mi piace non collaboro e non ne scrivo. Questa è la regola, questa la mia credibilità.

      • carlo Agosto 30, 2016 at 11:50 am - Reply

        maddai anche fini ci metti…

  2. carlo Agosto 30, 2016 at 11:51 am - Reply

    per i tortellini potevi andare dalle “sfogline” no? loro si che ti raccontano come si fa un tortellino…

    • marta Agosto 30, 2016 at 12:01 pm - Reply

      Hai letto l’articolo? Non sono andata per imparare come si fa un tortellino ma ho fatto una visita in un’azienda dove il controllo delle materie prime e del procedimento è capillare. Parlo di sicurezza alimentare, se non fosse chiaro.
      Le sfogline sono il top per imparare ma di certo non hanno questo controllo igienico-sanitario.
      Detto questo, fai pure le tue scelte (assolutamente legittime, ci mancherebbe) di lettura.