Poli grappa: una storia di famiglia.

28 Novembre 2013

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Adoro le aziende famigliari come Poli grappa, quelle fatte di generazioni accomunate dalla stessa passione. Le vecchie generazioni trasmettono l’amore per il lavoro e le nuove generazioni nascono e crescono in azienda fino a diventare parte di essa come fosse la cosa più naturale del mondo.

È bello vedere come un’azienda riesca a crescere ad ogni generazione, migliorando e valorizzando il lavoro della generazione precedente.

La Poli ne è un bellissimo esempio. Si tratta di un’azienda fondata nel 1898 che ha fatto della grappa una ragione di vita.
Jacopo Poli ci ha accolto nella sua azienda e ci ha parlato con entusiasmo della storia della famiglia e del suo impegno per portare la storia della grappa a conoscenza di tutti.

Nel ’93 apre, a questo proposito, il museo della grappa per comunicare il prodotto al pubblico. Nel 2011 apre la seconda sede del Museo, in azienda.
In questo museo si possono vedere sei diverse aree: origine, metodi di distillazione della vinaccia, materia prima, famiglia, invecchiamento ed uso della grappa, punto vendita.

Insieme ad altri blogger ho avuto la fortuna di partecipare al processo di distillazione. Sì, perché Poli utilizza solo vinacce fresche e non congelate, quindi il periodo di distillazione è limitato ad alcuni mesi. Quest’anno siamo stati fortunati e , grazie al caldo un po’ anomalo di Ottobre, si è riusciti ad allungare la stagione.

Quello che sorprende arrivando in azienda è il profumo. Un buonissimo profumo di lievito.

Jacopo ci ha raccontato l’evoluzione della distillazione. Si è partiti dall’alambicco a fuoco diretto per arrivare, dopo qualche centinaia di anni, all’alambicco a vapore.

Con l’alambicco a fuoco diretto, infatti, la grappa sapeva di bruciato.
Iniziamo innanzitutto col dire che la grappa è un acquavite di vinaccia. Non tutte le acquaviti sono grappa, ad esempio il cognac e l’armagnac sono acquavite di vino.

La vinaccia, rispetto al vino, non contiene molto alcol e, per raggiungere il giusto grado alcolico si dovrebbe distillare 5 volte. Per ovviare a questa distillazione multipla si inventa la colonna di distillazione. In pratica sono degli alambicchi uno sopra l’altro, si condensa e si ridistilla.

Ogni territorio ha la sua acquavite ed è interessante capire anche come ci sia una diversa aromatizzazione da paese a paese.

La giornata è passata velocemente visitando le splendide cantine della Poli grappa.

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Abbiamo partecipato alla distillazione ed è stata una bellissima esperienza.

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Non solo, abbiamo fatto una seduta spiritica per evocare il fondatore della Poli, Giobatta che mi ha infuso del suo “spirito” e mi ha fatto indovinare tutti i tipi di grappa. (o forse ho indovinato grazie anni ed anni di carriera “alcolica”?). Ai posteri l’ardua sentenza. 🙂

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Se passate da quelle parti vi consiglio vivamente una visita in azienda, è stata davvero una bellissima esperienza.
Tra poco uscirà il libro curato da Jacopo Poli sulla grappa, la sua storia attraverso le varie aziende italiane. Edizione Rizzoli. Un bellissimo regalo di Natale.

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