Come conservare la pasta nel modo giusto per mantenere sapore e qualità

Nella piramide alimentare degli italiani i carboidrati sono fondamentali e tra tutte le proposte a conquistare tutti è proprio la pasta.
Spaghetti, mezze maniche, paccheri, penne, farfalle, fusilli, trenette, linguine… c’è l’imbarazzo della scelta e in casa sono sempre numerosi i
formati aperti.
Per poterli far durare al meglio è importante capire qual è la conservazione ottimale della pasta, evitando la formazione di farfalline e la contaminazione.
Il prodotto industriale è fatto per durare nel tempo, ma questo non significa che possiate dimenticarlo aperto per mesi o lasciarlo in ambienti umidi senza pagarne le conseguenze; la conservazione della pasta non va lasciata al caso, ecco le regole che vanno seguite.
Conservazione ottimale della pasta in dispensa
Una conservazione ottimale della pasta parte dalla dispensa. E sì, la prima regola è molto semplice: tenetela al riparo da luce diretta, umidità e fonti di calore.
Meglio ancora se la sistemate in un mobile chiuso, fresco e asciutto, possibilmente lontano dal forno o dalla lavastoviglie, che generano calore costante e rischiano di alterarne la qualità nel tempo.
Una volta aperto un pacco, non può essere semplicemente “richiuso alla meglio” con una molletta. L’aria e l’umidità sono nemici silenziosi ma spietati: rovinano la consistenza, fanno perdere aroma e possono favorire la comparsa di farfalline o altri ospiti poco graditi.
Il consiglio è semplice ma efficace: trasferitela subito in contenitori ermetici, meglio se in vetro, latta o plastica alimentare. Così manterrete la fragranza, eviterete contaminazioni e potrete persino organizzare la vostra cucina in modo più ordinato e gradevole.
Attenzione alla temperatura e all’esposizione alla luce
Anche se la variante secca ha una lunga durata, la scadenza esiste e va rispettata. Non si tratta solo di una formalità: dopo mesi (o anni), il prodotto tende a perdere la sua capacità di tenere la cottura, può cambiare leggermente sapore e, se non ben conservata, diventa più fragile o perde consistenza.
Date sempre un’occhiata alla data indicata e usate prima i pacchi più vecchi: è la famosa regola del “first in, first out” usata nella ristorazione.
Un errore comune è conservare gli alimenti in sacchetti di carta o in contenitori non completamente sigillati. Un piccolo spiraglio basta a far entrare l’umidità, e con essa muffe, odori sgradevoli e in alcuni casi persino insetti. Se avete molti formati aperti insieme (chi non ha almeno 4 tipologie aperte contemporaneamente?), etichettate i contenitori con data di apertura e formato.
L’ordine fa la differenza
Una dispensa disordinata, con pacchi aperti sparsi ovunque, è un invito allo spreco. La conservazione migliore non è solo questione di qualità, ma anche di organizzazione.
Meglio pochi formati ma sempre freschi, che dieci pacchi dimenticati in fondo all’armadietto. Se amate cambiare spesso tipo di pasta, potete usare contenitori modulari trasparenti: così vedete subito quanto ne resta e cosa utilizzare per primo.
In hotel, in case vacanza o in famiglie numerose, potete gestire la rotazione dei pacchi proprio come in una piccola cucina professionale:
etichette, date e regole semplici vi faranno risparmiare tempo e garantire risultati sempre top.